martedì 27 settembre 2011

Si scrive TBF, ma si legge TERRACINA BOOK FESTIVAL

La Ecco Fatto e la Prospettiva Editrice presentano il TBF.
E scoppia il caso

Terracina: Allarme TBF
Scoperto a Terracina un focolaio di TBF . Il numero dei bimbi risultati positivi al Test cresce di giorno in giorno. Si teme l'epidemia: “Un disastro – ha dichiarato l'Assessore alla Cultura - se prendesse piede in città il virus della lettura. Dobbiamo fermarli, non c'è peggior nemico di un libro. C'è il serio rischio che ci prendano a calci nel c..o”. Anche l'opposizione si dichiara d'accordo e invita l'Assessore ad intervenire tempestivamente.

Terracina: contagio da TBF, indagini in corso
A pochi giorni dalla scoperta del TBF, indaga la Procura. Indagini a tappeto nel mondo dell'arte. Nel registro degli indagati sono finiti comici, attori, scrittori e poeti. Il reato ipotizzato è epidemia colposa. Ressa dei politici per rilasciare dichiarazioni spontanee agli inquirenti: "ci voleva il TBF per farli parlare!", commenta il procuratore capo.

Terracina: rei confessi i responsabili del contagio da TBF
Il TBF è stato un'idea nostra. E siamo anche recidivi: la seconda volta non si scorda mai”, la lapidaria confessione dei tre responsabili del contagio da TBF.

Terracina: TBF, scatta la class-action
Ora, una punizione esemplare”, questa la dichiarazione rilasciata dall'Assessore alla Cultura che mette d'accordo maggioranza e opposizione. Interdetti gli altri, lasciati soli al centro. Intanto tra le mamme si fa sempre più insistente la voglia di una CLASS-ACTION, al contrario. A finire sotto accusa, gli oppositori al contagio: "i nostri figli sono innocenti, chi fermerà la musica - fanno sapere le mamme dei bimbi positivi al TBF - dovrà vedersela con noi".



"Come? Dove? Quando?”, l'urlo del solito guastafeste alle prese con la RASSEGNA STAMPA tratta da IL Giornale Letterario.
"Ma che hai capito, ho scritto TBF non TBC! Non ci credo, lei il Guastafeste non sa di cosa parlo? Perde colpi, non era lei che sapeva sempre tutto di tutti?!?”
"Eh certo, la colpa è mia che non so di che parli, mica la tua?! Dove vuoi andare a parare poi, è il quarto segreto di Fatima... Comunque certo che ne ho sentito parlare del come hai detto che si chiama...TBF”
"Sì, va bene. Mi segua, non c'è tempo: il TBF sta arrivando...”

Occorrente:
- taccuino o agenda
- matita o penna
- libri e...
- segnalibri, per non perdere il segno, no?

"Ecco fatto! Giusto in tempo per il TBF. Tu che fai, vieni con me?”

Dal 30 settembre al 2 ottobre 2011, 
si ripete 
CULTURA DA VEDERE,
ASCOLTARE E GUSTARE.
Incontri letterari, cortometraggi, musica, libri, degustazioni.
Sala Valadier
Istituto professionale “A. FILOSI”
Via Roma, 125 Terracina (LT)


Se la pazienza non è il vostro forte, quelli del TBF e non solo hanno pensato proprio a tutto. Anche ad un ART ATTACK improvviso: un segnalibro fatto in casa per ingannare il tempo. Se lo vuoi anche tu, vai sul sito della Ecco fatto, clicca su “segnalibri”, scarica, stampa e ritaglia. 

 


1° tempo
2° tempo




















Ecco Fatto, il segnalibro del Terracina Book Festival!!!
Semplice no? Ma lo trovi anche in giro, basta cercare.
Per tutto il resto non ti resta che aspettare il TBF.


Buon TBF!!!
                                                                                         ; D R*
*Mai come in questo caso, "i fatti e i personaggi sono immaginari, ma è la realtà della Ecco Fatto che li produce", citazione liberamente tratta dal film di Rosi "Le mani sulla città".
 

lunedì 12 settembre 2011

Sui Generi(S)

 
A grande richiesta, torna nelle sale, dopo il successo del 1° tempo, il Fattore D.
Ai posti, inizia il 2° tempo...
La locandina

"Più donne in giunta”, lo chiede l'opposizione per avere delle Città Nuove. Che motiva così la scelta: “Noi siamo contro gli STEROIDI*( STEREOTIPI n.d.b.)”.
Immediata la replica dell'Amministrazione: “Dopati a chi? Basta con le accuse, è tempo di colmare il GAP: chi vuole fare il TEST Anti-Doping(la prova che siamo UOMINI... pro-DONNE) alzi la mano? Gli altri facciano due passi indietro, IN COMMISSIONE per le pari opportunità” . Che non si nega a nessuno la possibiltà di dire “S.......E(h), un altro rinvio”.
"Beati voi – commentano le donne a casa, al posto loro – che avete tempo da perdere! E' un lusso che NOI non abbiamo. MADRI, FIGLIE, SORELLE, COMPAGNE, AMANTI, AMICHE... A CASA e AL LAVORO, A TEMPO PIENO e NEL TEMPO LIBERO, dal PRIMO VAGITO a FINCHè MORTE NON CI SEPARI. Non abbiamo scelta, se non quella di diventare uomini: lo STEREOTIPO* VINCENTE”.

* STEROIDI sta per STEREOTIPI (n.d.b., almeno credo:  sono uomini, valli a capì ...fino in fondo). E VICEVERSA: cioè STEREOTIPI sta per STEROIDI, per le pari opportunità.


N.b. Dialogo liberamente tratto dalla puntata del 12 settembre 2011. Ancora in onda, mentre scrivo del secondo punto all'ordine del giorno: le “quote rosa”. Questa la reazione a caldo, in diretta. La cronaca, minuto per minuto, con il commento, in differita. Non cambiate canale, mi raccomando. Che "il meglio deve ancora venire", parola loro. L'hanno detto anche in televisione, non solo i Padri della Costiuzione, che NON “fare uso di sostanze STUPEFACENTI, le donne, è contro la legge”. Ma questo “non è un paese per donne: almeno finché loro, uomini, girano “a piede libero” e noi, donne, con le “mani legate”.

: D .R

martedì 6 settembre 2011

7 chili in 7 giorni!!!




Ieri 9 settembre...
Correva l'anno 2010 per il calendario gregoriano, il 1431 per il calendario islamico. E come tutti gli anni, al cambio di luna, per i musulmani è tempo di preghiera, di Ramadan, detto anche il Digiuno. 29 o 30 giorni, perché cade di anno in anno in un momento differente dell'anno solare, in cui i musulmani sono tenuti ad astenersi dal bere, mangiare, fumare e praticare attività sessuali, ma dall'alba al tramonto quando interrompono il digiuno con un dattero, secondo la tradizione, in attesa dell'Iftar: la cena della rottura. Così giorno dopo giorno fino al nuovo cambio di luna, alla fine del digiuno, del Ramadan quando sarà tempo dell'Id al Fitr, la festa dell'interruzione (del digiuno). 

In presa diretta il racconto

Oggi 29 agosto... 


Un sottile filo rosso del vento che cambia unisce Milano, Napoli e... Terracina. 


"Mammo', ti va di scherzare? Di quale filo rosso parli: a Milano e Napoli coniugano il cambiamento all'Indicativo presente, in modi e modalità diverse dal passato oltre che in tempi brevi da città a città; mentre a Terracina coniugano il cambiamento all'Indicativo passato, in modi e modalità niente affatto nuove oltre che in tempi morti", commenta l'inguaribile guastafeste che è in me. 
A brutto muso, stavolta gli rispondo: “Sempre il solito: per una volta fidati...di me!" 
"Sarà, ma qual'è la destra, qual'è la sinistra tu non lo sai!!!"
"Hai fatto la scoperta dell'acqua calda: sono affetta da allochiria, lo sanno tutti che all'indicazione "gira a destra", rispondo "e qual'è ?". E non sono la sola, se ti devo dire la verità: l'Allochiria è la malattia del XXI sec, dall'89, quando è stata scoperta, ha avuto il picco massimo nel '92. E da allora nessuno ci capisce la parte, è incurabile. 
Seguimi, lettore! 
che non è tutta farina del mio sacco". 


A fare il miracolo, non un ETR 500 Freccia rossa (servizio di alta velocità di Trenitalia che viaggia a 300 km/h*), ma il Ramadan. Dopo Pisapia, De Magistris anche l'Assessore ai SERVIZI SOCIALI PER IL CITTADINO (anziani, minori, emarginati portatori di handicap), SERVIZI SANITARI, ISTRUZIONE PUBBLICA E PRIVATA (e chissà che altro se l'Azienda Speciale non la finisce di gioca ad “Asso piglia tutto”*) del Comune di Terracina, ha preso parte alla cerimonia per la fine del Ramadan. Che per quest'anno ha conquistato un posto al sole, alla luce del sole. 


E' una reazione, chimica mica altro: "Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma", Antoine-Laurent De Lavoisier.

D'altronde quando spira davvero un vento nuovo, questo spazza via le nuvole così che torna il sereno. Ma se a tirare è un vento caldo, l'aria si fa pesante e si forma una cappa che offusca la vista, la mente e pure i conti.  Quando la comunicazione (non) è un gioco "allegro, ma non troppo" per grandi e piccini.  

"No:  è la stampa, bellezza", mi dico allo specchio.
"Macchè!!! ALLAh, ak Bahr, Iddio è grande...", rispondo allo specchio, specchio delle mie brame.
"Ossignore mio dio, perdonala non sa quel che fa.
 A mammo', ma ci fai o ci 6? Così rischi. Non lo sai che le vie del Signore sono infinite?", lancia la palla in aria il guastafeste.
"Che C'ENTRO IO? Se (non) c'entro, cambio: guarda tu, stesso. Invece tu ci 6 andato o te l'hanno mandato?", mi chiudo in difesa e rilancio, la palla in aria.
"Svegliati: era finito/a... e falla finita pure tu !", con uno stop al centro chiude la partita, pensa di chiudere la partita il guastafeste.
"Non posso: é più Forte che mai, è più Forte di me. E anche di te, se solo la smettessi di parlare attraverso lo specchio", me la cavo con un colpo di tacco , poi una finta e... la palla finisce all'incrocio dei pali: GOOAL!!!
"Non capisci niente...", mormora ormai in preda allo sconforto il guastafeste.
"Quando finisce un amore?", rispondo con un'altra finta, tonta.
"Ma che c'hai in testa?", alquanto spazientito rimette al centro la palla l'inguaribile guastafeste.
"Una musica ???", tiro ad indovinare mentre arriva il triplice fischio finale. 

*n.d.b.(note del blogger)
                                                                                                           
                                                                                                               : ) R

p.s. Mutatis mutandis,  e cioè "cambiate le cose che dovete cambiare":  nella sostanza, non nella forma. Integrazione fa rima con Informazione, ma non fa rima con Demagogia. Su Arti e Mestieri è arrivato il momento di alzare il culo dalla sedia:  "Mami' campo libero, esco!"
WOOSH, WOOSH, WOOSH, il rumore dell'aspirapolvere prende il posto del  rumore della tastiera: TIC,TIC,TIC.
                                                                                                                       .R 

lunedì 5 settembre 2011

L'ora di musica




"Fra l'amore e la musica c'è questa differenza: l'amore non può dare l'idea della musica, la musica può dare l'idea dell'amore".

                                            Hector Berlioz

giovedì 1 settembre 2011

Idea, regalo!


"é vero, bisogna aspettare di aprire i regali di Natale per capire quanto i nostri cari ci abbiano perso di vista! Al momento della scelta in negozio, non gli ricordate più nessuno, non hanno la benchè minima idea dei vostri bisogni [...]non è neanche come se foste qualcun'altro, è come se foste chiunque altro. Infatti a volte si sbagliano, mettono il nome di..." 

                       D.Pennac, Grazie                     

Ogni volta, la stessa storia. Al momento di scambiarsi i regali, o solo di aprirli è a Pennac che penso. Al solo pensiero dei regali, di aprirli i regali, io tremo a Natale, persino con le Uova di Pasqua e per non parlare del giorno del mio compleanno. Mai che si fossero sbagliati, il nome è sempre stato quello giusto, ma non il regalo. Le ho provate tutte: consigli, liste, regole, lettere di babbo natale e persino "io i regali li apro dopo, a casa"  "quel che conta è il pensiero, siete dispensati da fare regali". Nada de Nada. Ho rinunciato quando, dopo aver implorato per anni "ma un libro, no?", "un libro, vi prego" e "anche solo un segnalibro va più che bene",  mi sono arrivati lo stesso "Santo Natale" 2, non uno, "Cacciatori di aquiloni", già letto per di più, visto che era uscito da ormai più di due anni; e L'Antica Cucina Napoletana. Che era quello che volevo io, o meglio "è che il dizionario Italiano- Napoletano era finito..." Non era forse meglio il top in  pelle di leopardo, la maglietta tipo Yeti, gli shorts a tovaglia scozzese o il completo intimo in Jeans con le borchie?, per citare "The Best of". Indimenticabile, avrò avuto all'incirca 10-12 anni, quando sotto l'albero trovai la  doppia MC cassetta dei POOH, mentre la Videocassetta del concerto la portò la Befana: ero senza parole, guardavo mamma e non capivo. C'è gente che per anni ha creduto  davvero che mi piacessero i POOH, e quando ha scoperto il qui pro quo ha fatto fatica a credermi tanto erano convinti.  Quasi quasi ci credevo pure io, tanto non capivo. Niente in contrario vs i POOH per carità, ma che davvero sono solo andata ad un concerto per non sprecare un biglietto GRATIS... quando i concerti si facevano allo stadio a Borgo Hermada. E come non ricordare una strana razza di libro, direi estinta, che mi arrivò  per Santa Rita.. è passato tanto di quel tempo che non mi ricordo nemmeno se l'ho rivenduto alle bancarelle di Piazza Dante, reso in cambio di un buono sconto in libreria, scambiato al bookcrossing o mio fratello l'ha regalato e/o prestato a chissà chi, figurarsi il titolo esatto o l'autore. Li ho fermati giusti in tempo, chissà quanti altri giorni di compleanno mi avrebbero rovinato con torte, candeline e regali:  non ci voglio nemmeno (ri)pensare: il giorno del mio compleanno ricevo al telefono, per i regali se ne parla domani, dopodomani  etc..  Il resto dell'anno rimango a disposizione,  ma a zero aspettative. Dopo il flop dei libri, avrei detto solo "grazie, era proprio quello che volevo"  e fatto gran sorrisi, di circostanza. Era venuto il tempo di appendere le scarpette al chiodo, non ne potevo più di cambiare, di riciclare, di fare la differenza e girare per mercatini dell'usato. E soprattutto mi era venuta l'ansia da regali: tipo quella da prestazione: "questa volta ti piace sicuro, dai apri..." e tutti lì che aspettavano, attenti ad ogni impercettibile movimento, che io aprissi i regali. Ma niente, solo regali sbagliati di quelli che apri e poi piangi che NON sei contenta e non fingi. Tanto che rassegnati i parenti stretti, ormai mi consegnano una busta accompagnata dal , a seconda dei precedenti, "tanto non ti piace niente", "tanto non ti accontenti mai" o "tanto non indovino mai". Ecco, perché il problema sarei io, no? Poi ho letto Pennac, e ho capito: la gente fa regali tanto per. Ma un regalo è una cosa così bella, ma così bella che non si fa tanto per o a comando, nè a scadenza. E non è che servono milioni di euro. 
Ma un'idea, Regalo.


Un buono sconto di compleanno, per esempio.
Non di quelli normali, che si trovano in giro, ma per esempio un buono sconto S.O.S Tata, formato famiglia allargata, s'intende. Non mi credete? 
Guardate un pò....

Il fac-simile


Istruzioni per l'uso:

SORRIDI!!!

Hai appena aperto il tuo regalo di compleanno*, formato Famiglia s'intende. Che trovare una Baby sitter, si sa, non è affatto un'impresa semplice. Ma con la Tanika di idee ® che ci ritroviamo in famiglia, allargata sempre per intenderci, c'è da star tranquilli. S.O.S. Tata: "zii a tempo pieno, ma mai a tempo perso" ti offrono la possibilità di passare una serata Only Tu e Lei, come quando eravate due piccioncini e non avevate sempre al seguito due figli. Quindi se alla Baby Sitter ci pensiamo noi, a te, a voi non resta che rendere la serata indimenticabile. Buon Compleanno!!!
Gli ZII 


L'idea regalo
                                                                                                     

* Regalo di compleanno Unico, nonchè fatto a mano: perché scegliere un regalo fatto a mano dimostra un affetto sincero e vince il confronto con qualsiasi altro regalo anonimo prodotto in serie.

N.B. Se il festeggiato non ha figli, ovvio che questo non è il regalo giusto.

Che ve ne pare??? 

P.s. Dimenticavo, non è finita qui. Che nel mentre ci veniva l'idea giusta, le altre  le abbiamo riciclate invece di buttarle. Così che insieme al buono sconto è arrivato anche un regalo vero e proprio, ma diverso da tutti gli altri: un portadocumenti in Tetrapack. Anche questo fatto a mano, ma in più ECO*-BIO**-Sostenibile***. 

* Eco perché sono stati usati materiali riciclati, di recupero, non inquinanti.
** Bio in quanto il cartone usato era 100 x 100 Spremuta d'arancia senza zuccheri aggiunti
*** Sostenibile sia per l'ambiente, sia per le nostre tasche vuote, ma piene di idee a costo zero. 
N.B. Per saperne di più sul portadocumenti vai su Tanika di Idee
            ; ) .R