martedì 26 luglio 2011

"Vai Nik!" ... il telegatto si avvicina!!!


Un buco per gioco: tic, tac, tic, tac...quante trappole per arrivare a trovare la chiave, di lettura
. Al sicuro, il bottino
Cari ragazzi, bentrovati! Prendete posto in fretta che oggi ci aspetta un gran lavoro, l'argomento è ostico. Di vitale importanza, direi. Cosa sono quelle facce strane? Di disappunto, quasi. Non c'è da stupirsi se siamo già a questo punto, in soli due mesi, ma prima di passare al secondo livello, non potevano non affrontare il cuore del programma. Vi chiedo, quindi, la massima attenzione e disponibilità. Se è necessario chiedete pure, spiegazioni quante ne volete. É inutile fingere di aver imparato la lezione, pensando di copiare il compagno di banco: quello, spesso e volentieri, ne sa meno di voi, quando non scalda la sedia. Studiate, con impegno e serietà. Domande? Bene, se siamo tutti d'accordo, iniziamo. Altrimenti andiamo tutti a casa che non è aria.
Ecco, forse è meglio” si sente in sottofondo.
Qualcuno forse ha detto qualcosa?”. Solo il silenzio come risposta.
Eppure mi sembrava di aver sentito una voce...Dai su, iniziamo”.
Lesson n° 5, number Five: “Go home”, detta anche verifica di maggioranza. (Di già? Ma forse intendeva spiegare i motivi per cui da Roma è tornato a casa. No, siamo al primo di tanti ultimatum che se si dividono sul niente, le commissioni, figurati sul da farsi. Alzi la mano chi ha pensato che se stiamo come stiamo era tutta colpa solo e sempre di Nardi? Che se fosse stato solo un problema di parlare la stessa lingua, sarebbe bastato un corso intensivo; se fosse stato invece solo un problema di comunicazione, sarebbero bastate due righe al giorno, una conferenza ogni tanto condita con qualche replica a puntino, e il gioco era fatto. Quando non è questione solo di forma, ma di sostanza, il gioco è bello quando dura poco. La ricreazione è finita: è, anzi sarebbe ora di tornare in aula. Che il corso sta per iniziare. O sventolare bandiera bianca.

Iscrizioni: C'è tempo fino alla fine del mandato del Sindaco che resterà in carica 5 anni, se non ammaina la bandiera prima del tempo.
Si ricorda ai partecipanti che il costo è interamente a carico del cittadino, il quale non può ricordarsi 15 giorni prima di andare a votare, quando va bene, se non un attimo prima di entrare in cabina dopo un rapido sguardo a liste e candidati per sapere cosa succede in città. Perché se ti limiti a “Barra il simbolo e scrivi...” affidandoti ad una monetina, al caso o all'amico di turno, poi di che ti lamenti. 

Di seguito troverete il riassunto delle puntate precedenti. Anzi, il Riepilogo delle lezioni precedenti:
Lesson n° 1 One: l'Energy manager*, scopri insieme al Sindaco il potere del cambiamento.
E che è la versione aggiornata del “City manager”?
Uhm, non ci prezzano”.
Ignoranti tutti e due: è la bibita del Sindaco, l'energy power”.

Lesson n° 2, number Two: la “Mission”, scopri come partecipare all'avventura collettiva di salvare una nave alla deriva.
Seh, impossibile”.
Non assomiglia per niente a quello, l'attore... come si chiama Cruise”.
Caso mai, impossible!”
Ma come parla questo?!”

Lesson n° 3, number Three: il Business point e l'E-commerce (per i comuni mortali sportello informativo per le imprese) scopri come salvare la piccola e media impresa dalla crisi
Era proprio quello che ci voleva”.
Perché non c'abbiamo pensato prima: sai che effetto, se invece di esporre il cartello “CHIUSO”, non il giorno X per riposo settimanale, ma per sempre che la crisi si sente, scriviamo “CLOSED”.
Pure voi però: e quello no, e quell'altro no, non ve ne va bene una”.

Lesson n° 4, number Four: il Fund - raising (comunemente detto raccolta fondi) scopri come salvare capre e cavoli 
Uhm, dove sta la fregatura?”
L'anno scorso la storia dei parcheggi, a pagamento. Quest'anno fanno i filantropi!”
Che fanno?”.
I filantropi sono delle persone generose che fanno attività di beneficenza”.
Sarà, gira che ti rigira bussano sempre a quattrini”. 

                                                                            .R

*Per i dialoghi a fine di ogni lezione si ringraziano due amici al bancone del bar intenti nella lettura dei giornali di buon mattino, mentre aspettano il caffè. Fanno finta di aspettare un caffè che non ordineranno mai. 



 Sembra ieri che, quando non si parlavano addosso, gli alunni al decimo anno fuori corso( Nardi & Co.) non parlavano mai la stessa lingua: l'italiano, un illustre sconosciuto. A guardarli ora, a sentirli viene da pensare che sia passato un secolo. Volenterosi e armati di buona volontà, si applicano, ma il cambiamento non fa rima con rinnovamento. É presto, si dirà. Ci vuol pazienza per veder i progressi della nuova classe, dirigente si spera. Il Nuovo Corso darà i suoi frutti, prima o poi. In attesa, rischia di togliere spettatori alla “pay for view” per eccellenza, Sky. Tutta colpa del nuovo corso che in breve tempo ha conquistato grandi e piccini, giorno dopo giorno, avventura dopo avventura, debito fuori bilancio dopo debito fuori bilancio. Una scommessa al buio puntare sul programma, un vero azzardo da parte dei vertici della casa di produzione. Eppure “L'Inglese per tutti: una nuova lingua in Comune” funziona. Eccome, se siamo solo alla quinta puntata e il titolo è, di già, “Go home”. Sulla falsa riga di “Vai Diego! - alla scoperta degli animali e dell'Inglese” , anche “Vai Nik! - alla scoperta del buco di bilancio e dell'Inglese” sbanca in termini di pubblico, meno di consensi tanto meno di incassi: la cassa, in termini di bilancio, piange e si dispera. Così come “Diego Marquez” armato di “ Click”, metà computer e metà radar, affronta la giungla per salvare un animale in pericolo, così il nostro eroe armato di buone intenzioni ogni mattina sale le scale del Comune nel disperato tentativo di evitare la bancarotta o dissesto, per andare alla ricerca di “una pezza” per coprire il buco: non c'è giorno che non salti fuori "un debito fuori bilancio" da salvare, dall'oblio. Ma se Diego ha un sacco di amici, da Dora l'Esploratrice a Baby Giaguaro, animati tutti dallo stesso spirito: salvare gli animali in pericolo, Nik invece affronta le insidie da solo, senza amici, in compagnia di tanti “Fratelli Bobo”, le due scimmiette cappuccine (vedi "Vai Diego!) che con la faccia innocente nascondono cattive intenzioni, si divertono infatti a creare guai, confusione e distruzione per il Comune, la giungla. Se non bastasse, mentre insieme a Diego, i bimbi imparano una nuova lingua, il nostro Nik, per quanto si sforzi di trovare una lingua (in )Comune, i “Fratelli Bobo” capiscono solo la stessa di sempre: se io ti do una cosa a te, tu a me che mi dai? E l'Inglese per tutti? Seh, è “l'impegno per cui ci impegniamo” domani. Non prima di aver capito la differenza tra installazione (di un'opera d'arte, for example), installamento (??? o n.p.) e insediamento, la parola giusta da usare il giorno dell'insediamento della nuova giunta. Checché ne dica “il gentil sesso”, non è frutto della mia immaginazione. Magari. É che la realtà supera di gran lunga la fantasia. Altro che una nuova lingua, per capire la politica di oggi ci vogliono i sottotitoli. Che il Comune è sempre stato bilingue, nel senso che hanno sempre detto una cosa per poi farne un'altra, almeno.