Rita Alla
Il giorno della Prima |
“Mammo', tu di sto passo rischi la scomunica”, mi fa notare l'inguaribile guastafeste. Al che, visto che l'idea non è venuta a me, gli suggerisco una lettura, dal Blog del Sindaco: la Sacra Bibbia on-line in presa diretta dal Comune. Invece dei versetti, la ricerca è per comunicati e conferenze, stampa. Ma anche questa, come l'altra di Bibbia, è divisa in due libri: l'Antico testamento o Vecchia alleanza, prima della venuta del Figlio del Padre, e il Nuovo testamento o Nuova alleanza, dopo l'avvento del Figlio di Maria. Cicli e ricicli, più che corsi e ricorsi storici. Fatto sta che si respira un'area nuova, quasi un “vento nuovo”. L'hanno detto anche in televisione che si fa la rivoluzione, dolce però. Al che, l'opposizione si è messa tranquilla: se è la stessa che teorizzava Veltroni nel 2008, è un fuoco di paglia. Chiedete al Pd, se sono andati lontano. “Sì, lo so – risponderei al rimprovero del prof. dai banchi, se stessimo a scuola - sto andando fuori tema." Solo ai consigliere è permesso andare a ruota libera: chiamasi licenza poe(li)tica, quella cosa che ti consente quando stai parlando del nulla, che vuoi che ti dica uno il primo giorno di scuola se non programmi?, di parlare d'altro, a casaccio. Un po' come sparare nel mucchio, a chi tocca s'arroscia. Si salvi chi può, nessuno escluso: il bersaglio è mobile. Che cambiare idea è sintomo di intelligenza, mica d'altro. E se poi tutti sanno che “qualcuno era comunista”, veramente più di qualcuno era qualcos'altro, il QI (test quoziente intellettivo) raggiunge le stelle, dalle stalle alle stelle e viceversa . Che, mentre in aula fa l'ingresso ufficiale il bon ton, insieme all'arcobaleno di cravatte, i consiglieri vestiti di tutto punto si sforzano di parlare una nuova lingua: l'Inglese. Abbiamo un Gap da colmare, pure in fretta: “l'altra metà del cielo” presente tra il pubblico, le cosi dette “quote rosa” sulla bocca di tutti, non aspetta. E si avvia all'uscita, stanca di “parole, parole, parole, parole tra voi”. Una boccata d'aria fresca è quel che ci vuole. Il finale lo scriverà qualcun altro. Che "questo paese è troppo bello per andare via, speriamo bene... ”, sussurra il padre ad Ingrid andando via.
I piccoli dettagli |
Ei fu il 18 giugno 2011 e se c'era il trucco, il giorno della prima non si vedeva. A fare la differenza, solo "piccoli dettagli”: un divano, due fiori e la sala d'attesa è servita; dove prima si fumava tanto... di cartello di divieto di fumo, attivo e passivo; una piantina del Comune (la guardo e la riguardo, non riesco a smettere: un colpo di fulmine) in caso di fuga, di notizie; un computer in aula e in prima fila la stampa; al posto di un Sindaco assente, un Sindaco presente, non solo a se stesso: fermo sul posto, carta e penna alla mano scrive, ascolta in silenzio e ribatte punto su punto, in replica. Eh già, “gli piace pensare di essere misurato sulle cose”, fatte e non dette. E quando inizierà non a dirle, ma a farle le cose, “le piccole cose”, troverà l'opposizione. Perché “bisogna che ci ricordiamo che questo impegno non è solo a fare grandi cose (e facciamole certo, se c'è possibile) ma è anche fare quotidianamente le piccole cose”*, quelle piccole cose che fanno la differenza tra il dire e il fare, tra il prima e il dopo. Ed in quel preciso momento, quando scatta l'applauso che "non volevi prendere", capirai che "il meglio deve ancora venire".
*Vittorio Bachelet, La fatica di tirare la carretta
P.s. Strano a dirsi, non una lacrima, nemmeno di tristezza figurarsi di gioia, rigava il mio viso. Del pianto amaro non c'è traccia. Anzi. La fine di un incubo. Fuori di qui, da qui. Un sollievo non ritornare sui miei passi, affrettati. Di Notte, specialmente. Alla luce del sole, e non se ne parla più.
.R