sabato 16 luglio 2011

Evviva, evviva...che (era bella la) Madonn' * !

Rita Alla
Ei fu il 19 luglio 2010: "Ma do'  Pienzeme mo"
C'era una volta la Festa del Mare... perché era arrivato finalmente il momento di cambiare. Ma “il meglio doveva ancora venire”. Ciao, bella ciao al “Mare di Suoni”, ai segni sui muri. Stai a Terracina se la storia finisce prima di iniziare. Che era Sediziosa, la Musica. Non vale la pena star qui a raccontare una storia di tanto, tanto tempo fa quando ci vedevo doppio io, o era tutto doppio. Poi la ritrovata unità, "nel nome della Madre, del Figlio e dello Spirito santo..." , risveglia  il senso di una Festa, vissuta "in religioso silenzio" con gli occhi fissi su di lei, una ed una sola,. Il contorno? Sottotono, ma quale frastuono. Un pezzo là, un pezzo qua e abracadabra il gioco è fatto: "per quest'anno non cambiare: stessa spiaggia, stesso mare...”. Fatta salva la forma, senza la sostanza.  "E vissero tutti felici e (s)contenti”: contenti voi. Quasi, quasi era meglio solo la processione... dei Sindaci. Che quando la musica cambia perché i precedenti pesano, "l'appartenenza" non la ritrovi in una Festa “homemade” (Lesson number... ho perso il conto troppe le lezioni del"L'Inglese in Comune, a gratis” ... che prima o poi si meriterà un post, per fare il punto prima dell'esame,finale), ma nelle radici ca' tieni. Il tempo delle Vele a passeggio per la città( e pure dei comitati elettorali) è finito, da un pezzo. 

P.S. " Mammo', sì sempe tu? Ma davvero avevi creduto "che questa maledetta notte doveva pur finire?", mi giro e mi ritrovo faccia a faccia con l'inguaribile guastafeste,. Che fosse lui a parlare, non avevo dubbi. Però lo lascio parlare, continuo a guardare i fuochi.

                                                                          .R



* Potete anche non crederci resta il fatto che sono andata a scuola dalle Orsoline, controvoglia ma ci sono andata.

                                                                            .r*

Falla girare, la musica ribelle

Rita Alla

Blu writer
«E ho guardato la televisione, e mi è venuta come l'impressione che (i 5 Sindaci degli ultimi 30 anni per ripensare in Tv Terracina) mi stessero rubando il tempo», allora ho acceso la radio. Che «con la radio si può scrivere, leggere o cucinare, non c'è da stare immobili lì a guardare, non si smette di pensare». Perché più che 5 Sindaci a confronto, Zappone, Cerilli, Mazzucco, Recchia e Nardi, avvicendatisi dal 9 maggio 1979 ad oggi, assenti i morti(Abbate) non per finta, ma per davvero, erano «quattro amici al bar (tiro fuori Nardi che è l'attuale Sindaco, quindi ancora il presente, non il passato che si fa futuro dopo 31 anni) che volevano cambiare il mondo, destinati a qualche cosa in più» di un porto che nessuno ha fatto, di una piscina rimasta un sogno, di una discoteca al posto del teatro, di una città senza spazi nemmeno per parcheggiare: «in tutta onestà» di una città ferma e immobile. E voi «a tirare fuori i vostri perché e a proporre i vostri però». Con una differenza scorre il tempo di una canzone e lui, Gino Paoli rimane al bar da solo a sentire 4 ragazzini che «han deciso di cambiare il mondo», mentre i nostri “4 amici al bar” stanno ancora a parlare «con tenacità di speranze e possibilità». « E va bene così,  senza parole». Quando però la musica non cambia, tanto di cappello a Vasco e gli altri, sarà «sì, stupendo», ma «mi viene il vomito». «É più forte di me, quando dico, penso che non è così il mondo che vorrei». E martedì sera si replica, non cambiare canale: sintonizzati su Terracina. Che si vota, prima o poi. Anche se è la musica ribelle " che ti dice di uscire, che ti urla di cambiare". Altrimenti di che ti lamenti, se voti sempre gli stessi. 

Ei fu l'11 dicembre 2010 quando andò in onda la prima puntata di 5 Sindaci for you, no per Terracina (in) Tv. Giusto il tempo di una boccata d'aria che era già ora della seconda puntata, sulla falsa riga della prima. "Parole, parole, parole, solo parole tra voi". Più che una “Musica ribelle”, questa è “una musica che gira intorno”. Così mi son detta, se la musica non cambia, cambio canale. E un fulmine sulla via di Damasco, nell'Etere delle Tele, mi ha colpito: st(f)regata. Tanto che non so più se era solo un sogno, o un incubo. Ma «va bene così, senza parole». Perché «o taci, o dici qualcosa meglio del silenzio». oStrega, parli proprio tu?!? Ma ti sei vista??? "Cameriere, na' tazzulella 'e cafè ... che mai niente ci fanno sapé": io non ci volevo venire qui.

                                                                                  .R