giovedì 1 settembre 2011

Idea, regalo!


"é vero, bisogna aspettare di aprire i regali di Natale per capire quanto i nostri cari ci abbiano perso di vista! Al momento della scelta in negozio, non gli ricordate più nessuno, non hanno la benchè minima idea dei vostri bisogni [...]non è neanche come se foste qualcun'altro, è come se foste chiunque altro. Infatti a volte si sbagliano, mettono il nome di..." 

                       D.Pennac, Grazie                     

Ogni volta, la stessa storia. Al momento di scambiarsi i regali, o solo di aprirli è a Pennac che penso. Al solo pensiero dei regali, di aprirli i regali, io tremo a Natale, persino con le Uova di Pasqua e per non parlare del giorno del mio compleanno. Mai che si fossero sbagliati, il nome è sempre stato quello giusto, ma non il regalo. Le ho provate tutte: consigli, liste, regole, lettere di babbo natale e persino "io i regali li apro dopo, a casa"  "quel che conta è il pensiero, siete dispensati da fare regali". Nada de Nada. Ho rinunciato quando, dopo aver implorato per anni "ma un libro, no?", "un libro, vi prego" e "anche solo un segnalibro va più che bene",  mi sono arrivati lo stesso "Santo Natale" 2, non uno, "Cacciatori di aquiloni", già letto per di più, visto che era uscito da ormai più di due anni; e L'Antica Cucina Napoletana. Che era quello che volevo io, o meglio "è che il dizionario Italiano- Napoletano era finito..." Non era forse meglio il top in  pelle di leopardo, la maglietta tipo Yeti, gli shorts a tovaglia scozzese o il completo intimo in Jeans con le borchie?, per citare "The Best of". Indimenticabile, avrò avuto all'incirca 10-12 anni, quando sotto l'albero trovai la  doppia MC cassetta dei POOH, mentre la Videocassetta del concerto la portò la Befana: ero senza parole, guardavo mamma e non capivo. C'è gente che per anni ha creduto  davvero che mi piacessero i POOH, e quando ha scoperto il qui pro quo ha fatto fatica a credermi tanto erano convinti.  Quasi quasi ci credevo pure io, tanto non capivo. Niente in contrario vs i POOH per carità, ma che davvero sono solo andata ad un concerto per non sprecare un biglietto GRATIS... quando i concerti si facevano allo stadio a Borgo Hermada. E come non ricordare una strana razza di libro, direi estinta, che mi arrivò  per Santa Rita.. è passato tanto di quel tempo che non mi ricordo nemmeno se l'ho rivenduto alle bancarelle di Piazza Dante, reso in cambio di un buono sconto in libreria, scambiato al bookcrossing o mio fratello l'ha regalato e/o prestato a chissà chi, figurarsi il titolo esatto o l'autore. Li ho fermati giusti in tempo, chissà quanti altri giorni di compleanno mi avrebbero rovinato con torte, candeline e regali:  non ci voglio nemmeno (ri)pensare: il giorno del mio compleanno ricevo al telefono, per i regali se ne parla domani, dopodomani  etc..  Il resto dell'anno rimango a disposizione,  ma a zero aspettative. Dopo il flop dei libri, avrei detto solo "grazie, era proprio quello che volevo"  e fatto gran sorrisi, di circostanza. Era venuto il tempo di appendere le scarpette al chiodo, non ne potevo più di cambiare, di riciclare, di fare la differenza e girare per mercatini dell'usato. E soprattutto mi era venuta l'ansia da regali: tipo quella da prestazione: "questa volta ti piace sicuro, dai apri..." e tutti lì che aspettavano, attenti ad ogni impercettibile movimento, che io aprissi i regali. Ma niente, solo regali sbagliati di quelli che apri e poi piangi che NON sei contenta e non fingi. Tanto che rassegnati i parenti stretti, ormai mi consegnano una busta accompagnata dal , a seconda dei precedenti, "tanto non ti piace niente", "tanto non ti accontenti mai" o "tanto non indovino mai". Ecco, perché il problema sarei io, no? Poi ho letto Pennac, e ho capito: la gente fa regali tanto per. Ma un regalo è una cosa così bella, ma così bella che non si fa tanto per o a comando, nè a scadenza. E non è che servono milioni di euro. 
Ma un'idea, Regalo.


Un buono sconto di compleanno, per esempio.
Non di quelli normali, che si trovano in giro, ma per esempio un buono sconto S.O.S Tata, formato famiglia allargata, s'intende. Non mi credete? 
Guardate un pò....

Il fac-simile


Istruzioni per l'uso:

SORRIDI!!!

Hai appena aperto il tuo regalo di compleanno*, formato Famiglia s'intende. Che trovare una Baby sitter, si sa, non è affatto un'impresa semplice. Ma con la Tanika di idee ® che ci ritroviamo in famiglia, allargata sempre per intenderci, c'è da star tranquilli. S.O.S. Tata: "zii a tempo pieno, ma mai a tempo perso" ti offrono la possibilità di passare una serata Only Tu e Lei, come quando eravate due piccioncini e non avevate sempre al seguito due figli. Quindi se alla Baby Sitter ci pensiamo noi, a te, a voi non resta che rendere la serata indimenticabile. Buon Compleanno!!!
Gli ZII 


L'idea regalo
                                                                                                     

* Regalo di compleanno Unico, nonchè fatto a mano: perché scegliere un regalo fatto a mano dimostra un affetto sincero e vince il confronto con qualsiasi altro regalo anonimo prodotto in serie.

N.B. Se il festeggiato non ha figli, ovvio che questo non è il regalo giusto.

Che ve ne pare??? 

P.s. Dimenticavo, non è finita qui. Che nel mentre ci veniva l'idea giusta, le altre  le abbiamo riciclate invece di buttarle. Così che insieme al buono sconto è arrivato anche un regalo vero e proprio, ma diverso da tutti gli altri: un portadocumenti in Tetrapack. Anche questo fatto a mano, ma in più ECO*-BIO**-Sostenibile***. 

* Eco perché sono stati usati materiali riciclati, di recupero, non inquinanti.
** Bio in quanto il cartone usato era 100 x 100 Spremuta d'arancia senza zuccheri aggiunti
*** Sostenibile sia per l'ambiente, sia per le nostre tasche vuote, ma piene di idee a costo zero. 
N.B. Per saperne di più sul portadocumenti vai su Tanika di Idee
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