martedì 12 luglio 2011

La vita che non fa notizia: mi chiamo Claudia

Rita Alla

Mi chiamo Claudia, sono nata il 10 gennaio alle 23.41 e peso 3 chili e 740 grammi. Io e mamma stiamo bene, meno il mio fratellino che ha la febbre: ha preso freddo, così dicono i Grandi. Se volete la mia, anche se sono appena arrivata e ne so poco del mondo, la storia del colpo di freddo non regge. Sospetto che gli sia venuta per me, la febbre. Ma al momento non ho le prove. Quando arrivo a casa, vi farò sapere. É questione di giorni, secondo le teorie di mamma. Intanto ho conquistato il mio papà, è stato un gioco da ragazzi: è bastato uno sguardo e l'ho steso. Un alleato fa sempre comodo se le cose dovessero stare come penso io. Perché se così fosse, dovrò escogitare un piano per farmi spazio, quello il lettone non lo molla. E da sola non ce la posso fare, non ci arrivo al lettone. Non che non si facciano sogni d'oro a dormire da sola, ma è una questione di principio. La parità dei sessi comincia dalla culla. E allora dico addio ai sogni di gloria: l'indipendenza può aspettare. Alla prossima che è orario di visite e mi devo fare bella, per il mio papà.


p.s. Zia, mettiamo le cose in chiaro: se mi vuoi fare da addetto stampa in attesa che io impari a leggere e scrivere, lo fai a titolo gratuito. Io te l'ho detto, poi fai tu che la strada è in salita, dalla mia bocca escono solo suoni strani. Piango per fame o per sete, per fastidio o per sfogo, piango per dolore. Che non ho ancora visto un euro, solo vestiti. E nemmeno mi si abbottonano, non sono della taglia giusta. E se aspetto che una delle mie zie si trovi "un lavoro serio", con questa tanika di idee che vi ritrovate, arrivo direttamente alla pensione senza passare per il lavoro. Però mica male come idea, visti i tempi. Che "chi prima arriva, meglio alloggia".

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